Scrivere il proprio libro è un metodo sbagliato per partire in un nuovo mercato?
Quando si vuole approdare in un mercato, la prima azione da compiere non è assolutamente quella di pubblicare il proprio libro. Non so come sia nata questa convinzione ma è completamente sbagliata.
Se ritieni che il libro ti aiuti a farti conoscere, ti sbagli perché nessuno è interessato a comprarlo. Se non hai un pubblico a chi lo vendi? Sì, potresti promuoverlo ma andresti in perdita e se parti da zero non te lo puoi permettere!
Chi può scrivere il proprio libro
Per esempio io lo potrei fare per aumentare la mia reputazione per due motivi:
- Ho già un pubblico che mi conosce composto da studenti che mi seguono da diverso tempo e che magari hanno già acquistato da me.
- Dispongo di molto capitale e quindi mi posso permettere di perdere soldi sul front-end per guadagnare sul back-end.
Il discorso quindi non vale per chi è già ricco e che quindi si può permettere di perderci. Se parti da zero e il tuo obiettivo è monetizzare, lascia perdere il libro.
“Eh ma allora i best seller di persone sconosciute?”
Quei libri, nella maggior parte dei casi sono pubblicati a nome di un frontman per conto di qualcun altro e diventano best seller perché vengono spinti per via di interessi (ad esempio politici).
Per esempio Robert Kiyosaki aveva il supporto di persone molto influenti. In queste situazioni il pubblico ci viene messo da qualcun altro.
Uno sconosciuto qualsiasi non ha un pubblico a cui proporlo.
Inoltre scrivere un libro richiede molto tempo e sprecarlo per qualcosa che non ha mercato e sul quale non si guadagnerà, dal punto di vista del business è insensato. Se lo si fa per ego personale il discorso è diverso.
E’ importante tenere in considerazione che quando si pubblica con un editore, il guadagno è di circa 1 euro a copia venduta e quindi per guadagnare somme interessanti, è necessario venderne molte.
“Perché alcuni formatori consigliano di scriverlo?”
Perché il loro interesse è che vendere i loro prodotti e poiché scrivere un libro richiede molto tempo, è possibile che nel mentre compriate tutti i loro corsi fuffa. Se partire dal libro fosse realmente utile, vi venderei io il corso su come farlo.
“E allora perché alcuni marketers di fama internazionale mettono il proprio libro all’inizio del funnel?”
Come ho già detto, il libro non è il miglior metodo per lanciarsi in un nuovo mercato. Il vero motivo per cui gli americani fanno il Book Funnel è per raccogliere i dati postali del cliente, per poi potergli inviare del materiale promozionale cartaceo sugli alti prodotti sui hanno ampi margini.
Nessuno scrive il libro per guadagnare e stop, fa tutto parte del loro piano di marketing.
A chi sostiene che il libro crei autorità, rispondo che l’autorità non è necessaria per monetizzare.
Dove porre il proprio focus
Compreso che pubblicare il proprio libro non è un asset fondamentale, sopratutto se si parte da zero poiché agli inizi non si ha il lusso di poter perdere soldi, analizziamo su cosa focalizzarsi inizialmente.
La priorità è indubbiamente concentrarsi sull’imparare il processo di marketing.
- Come avviene il processo di profilazione
- Come si decide la strategia di prezzo
- Come avviene il Follow Up
Successivamente bisogna rimuovere i propri paradigmi sui prezzi alti e successivamente si può partire a strutturare il proprio business in modo prodotto centrico. Ovvero, tutto quello che si fa ha come scopo la vendita del mio/dei miei prodotto/i.
Una volta capito questo, ci si concentra sugli assets di vendita e il libro non è la prima cosa che consiglio. Nel mio caso, è proprio intorno ai mio videocorsi che ruota tutto l’ecosistema di marketing.
Il mio consiglio, anche se qui ci sono diverse possibili declinazioni, è quello di avere un solo prodotto di ingresso e poi vari prodotti da vendere a chi ha acquistato il principale.
Quindi il sito vetrina, con tutti i prodotti disponibili, deve essere mostrato solo a chi ha già comprato mentre ai prospects ne va proposto solo uno.
I social media, il libro, il blog e i false feedback
Se scrivi un libro e lo inizi a regalare a amici e a parenti, è possibile che tu riceva dei complimenti ma questi non sono feedback utili.
L’unico realmente valido è quello monetario.
Lo stesso discorso può essere fatto per i social media. Avere tanti like, ricevere tanti messaggi privati e tanti commenti, dal punto di vista del business non è utile se non si guadagna.
Se ad esempio nelle mie live tante persone mi fanno i complimenti ma nessuno compra i miei corsi, io non mangio.
La stessa cosa vale per chi scrive articoli per il proprio blog e non vende niente, magari fanno tante visite ma non guadagnando niente, dal punto di vista del business non è un asset valido.
Esempio pratico
Tutto quello che ho detto in realtà lo sapete già.
Per esempio, quando vedete un cartellone pubblicitario con una promozione per una palestra, sapete che se vi presentate all’indirizzo indicato, troverete l’attività e potrete abbonarvi.
Secondo voi avrebbe senso spendere tempo e soldi per realizzare un cartellone del genere nel caso in cui non si abbia una palestra?
Assolutamente no. Tuttavia continuo a vedere persone che curano il proprio blog senza vendere niente. Ripeto se lo si fa per diletto o ego il discorso è diverso ma se lo si fa per fare business, questa pratica è completamente errata.
Ripeto, il principale riscontro che ciò che si sta facendo è corretto è quello monetario.
In conclusione
Quindi concludendo, a meno che tu non sia ricco/a e a meno che tu non ti possa permettere di perdere soldi inizialmente, non partire dal libro. Parti da un prodotto che ti permetta di guadagnare immediatamente.
Per comprendere da quale prodotto partire, dovete prima aver capito in che modo creare l’ecosistema di marketing che dovrà promuoverlo e venderlo.
Avete perciò bisogno di formarvi con il mio corso di punta sull’Online Marketing, disponibile per il mercato italiano.